Mutuo giovani, verso rinnovo agevolazioni al 2024. Cosa fare ora

Tra i 550 emendamenti al decreto asset presentati nelle commissioni riunite ambiente e industria del Senato ce n’è uno volto a far slittare fino al 31 dicembre 2024 il termine per presentare la domanda di accesso al fondo prima casa
Nicoletta Papucci: “Se la garanzia sarà solo sul 50% della quota capitale e l’accesso sarà limitato agli Isee inferiori a 30mila euro, questa norma rischia di avere un effetto estremamente limitato”
Allo studio una proroga delle agevolazioni per i mutui per under 36. Tra i 550 emendamenti al decreto asset presentati nelle commissioni riunite ambiente e industria del Senato ce n’è uno a firma Gianpietro Maffoni (Fratelli d’Italia) volto a far slittare fino al 31 dicembre 2024 il termine per presentare la domanda di accesso al fondo prima casa, ma abbassando la soglia di reddito da 40mila a 30mila euro annui. In attesa che inizi l’iter di esame, We Wealth ha intercettato Nicoletta Papucci, direttore marketing di MutuiOnline.it, per scoprire quali banche offrono a settembre le condizioni più competitive per i giovani, a tasso fisso e a tasso variabile.
“L’estensione delle agevolazioni per i giovani under 36 per l’acquisto della prima casa sarebbe sicuramente una notizia positiva per gli aspiranti mutuatari e per il mercato immobiliare”, dichiara Papucci. Ricordiamo che questa norma, introdotta nel decreto sostegni bis di giugno 2021 dal governo Draghi, aveva avuto impatti significativi sul mercato dei mutui tra il secondo trimestre 2021 e 2022, portando +26% di richieste mutui per prima casa e +31% di richieste da parte di under 36. “Tuttavia se, come si legge, la garanzia sarà solo sul 50% della quota capitale, rispetto all’80% attuale, e l’accesso sarà limitato agli Isee inferiori a 30mila euro, rispetto agli attuali 40mila euro, questa norma rischia di avere un effetto estremamente limitato in un contesto di inflazione oltre il 5% e di tassi fissi sopra il 3,5%”, osserva l’esperta. “Gli addetti ai lavori auspicano al contrario che l’estensione della norma possa essere accompagnata al coinvolgimento di altre categorie di mutuatari, al fine di stimolare il mercato e fornire supporto in un momento così delicato”.
Mutui under 36: la defiscalizzazione totale
Al momento, sempre agli under 36, fino al 31 dicembre 2023 spetta anche la defiscalizzazione totale per l’acquisto di immobili (confermata per tutto il 2023 dalla Legge 197/2022, ndr). I soggetti che non hanno ancora compiuto 36 anni nell’anno del rogito e con un Isee inferiore ai 40mila euro, all’atto di compravendita possono infatti godere di un’esenzione dall’imposta di registro e dalle imposte ipotecaria e catastale, e di un credito d’imposta pari all’ammontare dell’Iva corrisposta (qualora dovuta); inoltre, in relazione all’atto di finanziamento, possono beneficiare di un’esenzione dall’imposta sostitutiva, pari allo 0,25% dell’ammontare complessivo.
Mutuo giovani: chi offre le condizioni migliori
In una simulazione fornita da MutuiOnline su dati reali di mercato, ipotizziamo che un impiegato di 33 anni intenda sottoscrivere un mutuo per l’acquisto di una prima casa. Supponiamo che l’importo del mutuo, della durata di 30 anni, sia di 160mila euro e che il valore dell’immobile sia di 200mila euro. Optando per il tasso fisso, a offrire le migliori condizioni secondo MutuiOnline sono Bnl - Gruppo Bnp Paribas (con cui la rata mensile si attesterebbe sui 718 euro per tutta la durata del finanziamento), Bper Banca (736 euro), Banco Bpm (747 euro), Intesa Sanpaolo (750 euro) e Webank (764 euro). Nel caso di un mutuo a tasso variabile, la migliore rata iniziale per un mutuo sottoscritto oggi viene offerta da Bcc Milano (792 euro), seguita da Ing (811 euro), Banco Bpm (837 euro), Bper Banca (835 euro) e Banca popolare pugliese (840 euro).
Meglio dunque fisso o variabile? Secondo l’esperta, è difficile sapere con certezza quale sarà la traiettoria dei tassi, ma la maggior parte degli analisti ipotizzano che la Banca centrale europea d’ora in poi abbia intenzione di non alzare i tassi ma mantenerli alti finché sarà necessario, quindi finché l’inflazione non tornerà nell’intorno del 2%. “Infatti, guardando le curve forward, i massimi dell’Euribor sono previsti a novembre e poi i tassi si stabilizzeranno fino a iniziare a decrescere a metà del 2024”, dichiara Papucci. Poi conclude: “Considerando l’instabilità della situazione attuale, però, consigliamo ancora di scegliere un tasso fisso: oggi costa in media 100 punti base meno di un variabile quindi sicuramente permette di risparmiare sulla rata mensile nei primi mesi di vita del mutuo. In seguito, se i tassi si abbasseranno, si potrà pensare a una surroga da fisso a variabile”.
(Articolo pubblicato il 29 giugno 2023 e aggiornato il 18 settembre 2023)