Bear market, recessione e correzioni dei mercati: cosa sono e come gestirli

La correzione del Mercato
Correzione, bear market e recessione sono tutti fenomeni semplici, ma la correzione dei mercati lo è ancora di più: una correzione è comunemente definita come un ribasso di almeno il 10% rispetto al recente massimo del mercato. Le cose da sapere sulla correzione del mercato? Non molte: capitano mediamente una volta all’anno, hanno una durata breve, non sono molto importanti per un investitore (solo per i trader, che infatti non investono ma scommettono rischiando molto) e sono opportunità per continuare ad investire a prezzi più bassi.
Il Bear Market
Se la correzione è uno schiaffo a sorpresa, il bear market è più simile ad un intero round su un ring: è una correzione del mercato di almeno il 20% rispetto al suo massimo. Un bear market mediamente capita ogni 5 anni e dura circa 12 mesi e nasce sempre per lo stesso motivo: la crisi di fiducia degli investitori, che hanno aspettative di un rallentamento o di una decrescita dell’economia. La crisi di sfiducia può arrivare da cause diverse, cicliche o di lungo temine ad esempio, e queste tipicamente sono:
- dati inferiori alle attese per gli utili aziendali;
- crescita della disoccupazione;
- dati in crescita per la produzione e/o produttività industriale.
La recessione
Anche se spesso vengono usati impropriamente come sinonimi, bear market e recessione sono due situazioni completamente distinte, come due persone che si ritrovano alle stesse feste solo la metà delle volte e arrivano sempre a orari molto diversi tra loro. La recessione si verifica quando l’attività economica decresce per almeno due trimestri: il PIL, o GDP all’inglese, è negativo per oltre sei mesi. Le cause possono essere diverse, come ad esempio:
- calo della domanda: le persone spendono meno, il che comporta meno prodotti venduti;
- difficoltà di accesso al credito, come nel "credit crunch" dell'ultima crisi finanziaria;
- tassi di interesse alti o in aumento.
Cosa fare in un bear market o in una correzione?
Nessuno è contento di vedere i propri risparmi diminuire. La tentazione è quella di evitarlo vendendo in parte o del tutto gli investimenti posseduti.
Questo è il peggiore errore possibile, perché si consolidano delle perdite e si rinuncia alle opportunità che ci sono quando i prezzi sono, appunto, più bassi.
Un esempio? Nei bear market dal 1929 ad oggi, nei 12 mesi che seguono il minimo l’S&P500 ha avuto un rendimento medio pari al 47%.
Quali sono le cose giuste da fare in un bear market o, anche, in una correzione del mercato? Sono tre:
- Pensa a lungo termine. In generale gli investitori hanno una performance inferiore a quella del mercato e uno dei motivi è che reagiscono impulsivamente alle sue variazioni e lo inseguono sempre, sia al ribasso che al rialzo.
- Non cercare di indovinare quando sarà il minimo del mercato. Il market timing è una battaglia persa e nessuno sa in anticipo qual è il minimo del mercato: inutile speculare o mettere a rischio i propri soldi. Meglio affidarli ad un metodo di gestione stabile nel tempo, e con un tuo approccio personale come quello al punto seguente.
- Continua ad investire gradualmente. Evita il rischio inutile di “scommettere” che sia il momento giusto. E se poi non lo è? Meglio costruire o aumentare gradualmente il proprio portafoglio di investimenti con versamenti periodici piuttosto che farlo in un’unica soluzione.