Si scrive incertezza, si legge opportunità: la lettera di Carmignac
31.1.2023
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Nella prima lettera del 2023, Carmignac sviluppa le proprie riflessioni sulle prospettive di mercato del nuovo anno
Nuovo anno, nuova Lettera di Carmignac. Nel primo appuntamento del 2023 con i suoi investitori, Édouard Carmignac, presidente e chief investment officer di Carmignac, condivide le proprie prospettive sui mercati. Come per la Lettera di ottobre, il gestore parigino torna a soffermarsi sulle incognite legate alla recessione sulle due sponde dell’Atlantico, sul deteriorarsi degli equilibri geopolitici e, infine, sulle previsioni di crescita di Pechino. Vediamo insieme i dettagli.
Usa ed UE: ancora dubbi sul Nuovo mondo, segnali positivi dal Vecchio
Il rally dei prezzi delle materie prima a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina, insieme con l’eccesso di liquidità globale post Covid senza precedenti hanno ha spinto le banche centrali occidentali a mettere in atto politiche monetarie fortemente restrittive. Guardando alle due sponde dell’Atlantico, un importante fattore da tenere in considerazione è il ruolo che i sussidi statali all’economia, sotto forma di agevolazioni fiscali, giocheranno nelle economie occidentali. “Negli Stati Uniti - osserva il gestore parigino - tale sostegno si sta esaurendo, a conferma di un rallentamento dell’attività”. Resta da capire con che entità tale rallentamento dovrà manifestarsi per essere in grado di placare il mercato del lavoro americano, al momento a corto di manodopera e, allo stesso tempo, per abbattere le aspettative di inflazione. “Già molti indicatori segnalano un indebolimento del ciclo economico. Continuiamo a escludere il rischio di una recessione grave, tanto è ridotta la tolleranza politica verso un forte aumento della disoccupazione”.Al di qua dell’atlantico, invece, i sussidi fiscali a sostegno dell’attività economica da un lato e il calare delle minacce all’autonomia energetica del Vecchio continente dall’altro - quanto meno per l’inverno in corso e presumibilmente anche in futuro - , contribuiscono a dissipare le nuvole minacciose di una recessione all’orizzonte. “In queste condizioni, prevediamo il proseguimento della rivalutazione degli asset europei a discapito di quelli statunitensi”. Ma non è tutto: “l’euro, in particolare, continuerà ad apprezzarsi rispetto al dollaro”.