Stati Uniti: elezioni midterm, i 5 grafici da tenere d'occhio – Parte 3
Il 2022 sarà probabilmente ricordato come l’anno delle montagne russe. Finora viene infatti classificato come l’anno in cui è stata riscontrata più volatilità dal 2008. Lo ha dimostrato anche la recente seduta del 13 ottobre, quando da ribassi sostenuti, gli indici hanno rimbalzato e chiuso in rialzo. Una seduta da cardiopalma. Mai prima d’ora il mercato aveva sperimentato reazioni così estreme in entrambe le direzioni in un solo giorno, secondi i dati di Bloomberg risalenti al 1990. Ebbene, questa volatilità potrebbe essere alimentata nelle prossime settimane anche dall’appuntamento politico negli Stati Uniti. L’8 novembre si svolgeranno infatti le elezioni statunitensi di metà mandato, durante le quali verrà eletto, tra le altre cose, il Congresso. Un evento che, secondo Capital Group, avrà diversi effetti, come analizzato negli articoli precedenti, tra cui un aumento della volatilità.
Considerando la volatilità dell’indice S&P 500, dal 1970 ad oggi, risulta che nei mesi immediatamente antecedenti alle midterm election, quindi circa da giugno a ottobre, l’incertezza è molto più alta, rispetto allo stesso periodo in anni in cui non si svolgono le elezioni.
“Dal 1970, gli anni in cui cadono le elezioni di metà mandato sono caratterizzati da una deviazione standard media (metro di misura con cui viene misurata la volatilità) dei ritorni pari quasi al 16%, rispetto al 13% tipica di tutti gli altri anni”, spiega Matt Miller, political economist di Capital Group. La differenza risulta dunque chiara.
Il motivo? In periodo di votazioni, che queste siano di metà mandato o meno, vengono a galla con maggiore evidenza le varie problematiche del paese. Infatti, precisa l’esperto di Capital Group, “le campagne di propaganda tendono ad amplificare i dati negativi”, piuttosto che enfatizzare i miglioramenti raggiunti nel corso dell’ultimo mandato. Allo stesso tempo, le nuove proposte politiche risultano incerte e poco chiare.
Il 2022 non rappresenterà un caso unico e differente, anzi. Come si diceva all’inizio, alla volatilità data dalle elezioni di metà mandato, va aggiunta anche quella dovuta alla situazione economica e geopolitica attuale. Tuttavia, non bisogna scoraggiarsi. Chris Buchbinder, equity portfolio manager di Capital Group, spiega che “sicuramente non si tratterà di una strada in discesa e gli investitori dovrebbero prepararsi alla volatilità che caratterizza la visione di breve periodo. Ma non bisogna preoccuparsi troppo per l’esito di queste elezioni. Infatti, queste non saranno in grado di cambiare i risultati degli investimenti, né in positivo, né in negativo”.