Etf: le opportunità fossil-free nel reddito fisso

Titta Ferraro
26.10.2023
Tempo di lettura: 3'
Il ritorno dei rendimenti nel reddito fisso ha fatto lievitare l’interesse verso gli Etf obbligazionari. BNP Paribas Asset Management guarda proprio al reddito con due nuovi fondi SFDR Articolo 8 che offrono agli investitori ulteriori elementi costitutivi dell'asset allocation

I rendimenti obbligazionari tornati a livelli che non si vedevano da anni e la prospettiva che i tassi rimarranno a livelli alti ancora a lungo stanno spingendo gli investitori a riposizionarsi con decisione sul reddito fisso. E gli Etf obbligazionari già nella prima metà dell’anno hanno evidenziato afflussi record per 31 miliardi di euro in Europa (dati Morningstar al 30/06/2023). Gli investitori stanno così riequilibrando i loro portafogli dopo aver sottopesato il reddito fisso negli ultimi dieci anni grazie alla possibilità di trovare rendimenti interessanti in aree sicure del mercato obbligazionario.


Tassi e rendimenti più elevati

Il reddito fisso appare quindi nuovamente interessante con l’investitore che attraverso strumenti quali gli Etf può posizionarsi su determinati segmenti obbligazionari tenendo in considerazione le incertezze macro e geopolitiche attualmente presenti sui mercati. "L'interesse per gli Etf a reddito fisso ha continuato a guadagnare slancio nel corso del 2023, basandosi sulla forte crescita registrata lo scorso anno, quando il patrimonio gestito è aumentato di quasi un terzo”, rimarca Sabrina Principi, head of Business Development ETF & Index Solutions - Southern Europe di BNPP AM.


BNP Paribas Asset Management, che ha un totale di oltre 10 miliardi di euro di asset in gestione attraverso Etf obbligazionari (Fonte: BNPP AM, dati al 30/09/23), ha recentemente ampliato la propria gamma con il lancio di due nuovi fondi SFDR Articolo 8, BNP Paribas Easy € Corp Bond SRI Fossil Free Ultrashort Duration UCITS ETF BNP Paribas Easy USD Corp Bond SRI Fossil Free UCITS ETF. Entrambi sono stati quotati su Euronext Paris, Borsa Italiana e Deutsche Börse Xetra portando a un totale di 12 gli Etf targati BNP AM che coprono obbligazioni sovrane, credito societario investment grade e ad alto rendimento e obbligazioni verdi, sociali e legate alla sostenibilità.


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Due soluzioni mirate

Nel dettaglio il BNP Paribas Easy € Corp Bond SRI Fossil Free Ultrashort Duration UCITS ETF è una strategia SRI a durata ultra breve che va a replicare l'indice Bloomberg MSCI Euro Corporate Ultrashort Fixed and Floating Rate SRI, un indice obbligazionario investment grade con circa 400 componenti e una duration media di 0,7 anni (fonte: BNPP AM, dati al 30/09/23). L'indice è costruito utilizzando i criteri di sostenibilità di MSCI, che applicano esclusioni su base valoriale. Ad esempio dei settori controversi, delle attività legate a combustibili fossili; di emittenti implicati in gravi controversie ESG e anche la potenziale esclusione aggiuntiva degli emittenti con i peggiori rating ESG. Complessivamente BNPP AM presenta un'ampia gamma di soluzioni di investimento a breve termine e gestisce più di 105 miliardi di euro (fonte: BNPP AM, dati al 30/09/23) in fondi del mercato monetario e prodotti a reddito fisso a breve durata, con l'integrazione della sostenibilità nell'intera gamma di fondi disponibili.


BNP AM ha apportato anche un’aggiunta di una strategia SRI sulle obbligazioni societarie in dollari statunitensi. BNP Paribas Easy USD Corp Bond SRI Fossil Free UCITS ETF replica infatti la performance del Bloomberg MSCI US Corporate SRI Sustainable ex Fossil Fuel Bond Index, un indice obbligazionario investment grade con circa 3.400 componenti e una duration media di 6,8 anni (fonte: BNPP AM, dati al 30/09/23). Anche questo indice è costruito utilizzando i criteri di sostenibilità di MSCI e per l'inclusione dell'emittente è richiesto un rating MSCI ESG minimo pari a BBB.


“Questi due nuovi fondi fossil-free offrono agli investitori ulteriori elementi costitutivi dell'asset allocation che mirano a bassi livelli di tracking error rispetto a quelli dei benchmark non ESG”, asserisce Sabrina Principi.

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